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29/9/2001

Al via nel Santuario dei Cetacei l'operazione "SIRENA 2001"

 

(Liguria - Italy) - Da oggi sino al 7 ottobre due navi (la "Alliance" e la"Manning") del centro di ricerche della NATO SACLANTCEN di La Spezia, ed una dell'istituto Idrografico della Marina Italiana (la "Magnaghi"), con a bordo una nutrita schiera di ricercatori internazionali, effettueranno esperimenti ed osservazioni per studiare il comportamento dei cetacei che sono sottoposti alle onde sonore provocate dai Sonar. Questi strumenti molto utilizzati nella navigazione sono infatti sospettati di causare disturbi all'orientamento dei cetacei; si pensa infatti che molti spiaggiamenti, anche di massa, possano essere stati causati dalle interferenze che questi strumenti provocherebbero nel sonar naturale dei cetacei. In particolare i più sospettati sono i potentissimi sonar militari LFAS (Low Frequency Active Sonar). Obiettivo della ricerca è minimizzare l'impatto sull'ambiente marino di strumenti essenziali come i sonar (risk mitigation policy). 

 

28/9/2001

L'Italia ha ratificato l'accordo per il Santuario dei Cetacei

 

(ROMA - Italy) - La redazione saluta con gioia la notizia della ratifica da parte dell'Italia dell'accordo per la nascita del Santuario dei mammiferi marini del Mediterraneo (Principato di Monaco e Francia lo avevano già ratificato nel 2000). La legge di ratifica, approvata alla Camera dei Deputati oggi dopo essere stata già approvata in Senato a marzo di quest'anno, sarà operativa da fine ottobre e prevedrà da subito il divieto di competizioni per imbarcazioni a motore (i nostri amici cetacei potranno quindi nuotare più tranquilli, senza aver più paura dell'assordante rumore provocato dagli inutili bolidi ad elica). 

 

21/9/2001

"Churchill" potrebbe essere morta

 

 

(BOSTON - Massachusetts) - Un rappresentante del New England Aquarium ha dichiarato che si sono perse le tracce della balena franca che da giugno lotta con la morte a causa di una lenza da pesca conficcatasi nella mandibola. La nostra redazione ha seguito con attenzione e trepidazione la lenta agonia del gigante buono con numerose notizie flash sui tentativi di salvataggio purtroppo falliti. La presunta morte dell'animale va a restringere ancor più il già esiguo numero di balena franche boreali (stimato in circa 300/350) che sono sopravvissute allo sterminio dei balenieri. Gli ultimi avvistamenti sono avvenuti 400 miglia al largo delle coste del New Jersey dove il mare è profondo 15.000 piedi. Il portavoce dell'acquario Tony LaCasse ha detto che il trasmettitore che le era stato applicato è muto dal 16 settembre e che quindi l'animale potrebbe essere morto ed affondato così da impedire la trasmissione dell'apparecchio. L'ultimo sorvolo di Churchill aveva evidenziato una condizione pessima; si stima avesse perso 20 tonnellate di peso per l'impossibilità di alimentarsi regolarmente e la sua colorazione era molto più chiara del normale. La morte è stata causata probabilmente dall'infezione che era visibile sulla mandibola, dove il cavo era conficcato, e sullo sfiatatoio. I sei tentativi messi in opera dai soccorritori non sono serviti a salvare la balena che ha dimostrato una forza e resistenza incredibili basti pensare che a giugno pesava circa 50 tonnellate ed ultimamente aveva quasi dimezzato il proprio peso. Quando diamo la notizia della morte di un cetaceo siamo addolorati, in questo caso ancor di più poiché la storia di Churchill ha commosso la nostra redazione così come il mondo intero.  

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19/9/2001

Nuovo tassello scoperto nell'evoluzione dei cetacei

 

Test immunologici negli anni 50 e più recentemente esami del DNA hanno, come noto, portato a credere gli studiosi che i cetacei si siano evoluti circa 60 milioni di anni fa da mammiferi quadrupedi parenti stretti dei moderni ungulati quali ippopotami maiali e cavalli, mancavano però prove fossili di questo legame parentale; prove che, secondo alcuni studiosi, sarebbero state trovate in due diverse arre del Pakistan. Hans Thewissen dell'Northeastern Ohio Universities College of Medicine in Rootstown ha ricostruito lo scheletro di un quadrupede di 50 milioni di anni fa le cui ossa sono state trovate nel nord est del Pakistan precisamente nella zona del Punjab ed ha visto pubblicato il proprio lavoro sulla rivista "Nature". Philip Gingerich professore di geologia e paleontologia all'Università del Michigan ha a sua volta pubblicato le proprie ricerche su "Science" dichiarando di aver trovato due scheletri di specie differenti da quella trovata dal collega e databili intorno a 47 milioni di anni fa rinvenute nel sud ovest del Pakistan (precisamente nel Balochistan). In entrambi i casi gli scheletri si riferiscono ad animali che sembrano legati da un lato alle balene e dall'altro agli ungulati. A chi obbietta che i moderni ungulati sono erbivori mentre i cetacei sono carnivori Gingerich risponde che non tiene conto che in realtà gli ungulati moderni sono prevalentemente erbivori ma talvolta si nutrono anche di carne (si dice che gli ippopotami talvolta mangino le gazzelle che si spingono troppo vicino alle pozze d'acqua).

 

6/9/2001

"Mangiate le balene"

 

(VANCOUVER - Canada) - Questa settimana a Vancouver sono apparsi alcuni manifesti raffiguranti un pollo ed un cavallo che compongono la scritta "Mangiate le balene"; la provocatoria campagna promossa dal gruppo PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica affinché combatta l'uccisione di qualsiasi animale. I portavoce della campagna (Andrew Butler), che si sono detti contrari all'uccisione delle balene, hanno dichiarato di aver voluto indurre la gente a riflettere sulle tante uccisioni cruente di animali causate dall'uomo. 

 

3/9/2001

Orca in provetta

 

 

(SAN DIEGO - California) - E' nata nel parco marino di Sea World di San Diego la prima Orca concepita con l'inseminazione artificiale. La portavoce del parco Darla Davis ha comunicato che la mamma, una Orca di 25 anni soprannominata Kasatka, dopo 17 mesi di gravidanza ha partorito un piccolo che pesa 350 pound circa e misura 7 piedi. L'affetto e le premure della mamma si sono manifestate nell'aiutare il neonato a fare i primi respiri ed a nuotare vicino alla superficie della piscina. La nascita del piccolo, concepito dopo l'inseminazione artificiale dell'Orca, è il risultato della ricerca durata 12 anni e portata avanti dal Dr. Todd Robeck al Sea World di San Antonio.

 
 
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